La passione per il buon cibo ci ha spinto a ricercare nella rigogliosa terra dei nebrodi uno dei prodotti più rappresentativi. Dinanzi all’incantevole panorama delle isole eolie le piante di Santagatese ed Ogliarola, entrambe autentiche espressioni del territorio, regalano una equilibrata miscela di olive. Nasce così, con impegno e dedizione, nel totale rispetto per la natura, un olio extra vergine biologico, puro e di carattere.

 

L’uliveto e le Varietà

L'idea di dedicarsi all’olivicoltura nasce da un’intuizione di nostro padre, Gaetano, da sempre molto legato alla terra ed ai prodotti genuini. La grande conoscenza del territorio dei Monti Nebrodi, che per lavoro ha girato in lungo ed in largo, lo ha portato in quello che era un vecchio oliveto abbandonato in quanto il precedente proprietario non lo curava più perché anziano e distante (viveva in Svizzera). La superficie iniziale era di 5 ettari e in seguito abbiamo acquistato altri 2 ettari confinanti per arrivare, attualmente, ad una superficie di circa 7 ettari. La posizione è il lato Est della collina su cui sorge la cittadina di Caronia, in contrada Grimodi. La conformazione del terreno, in leggero pendio e poi in terrazzamenti, garantisce una ottimale esposizione delle piante. Gli impianti sono tradizionali e costituiti prevalentemente dalla cultivar autoctona "Santagatese" ed, in misura minore dalla “Ogliarola Messinese”, si tratta di piante con età media di 80-100 anni. Entrambe le varietà sono allevate a vaso policonico in perfetta armonia con l’ambiente pedoclimatico unico e particolare che contraddistingue il territorio nebroideo. Abbiamo fatto tante opere di bonifica del terreno ed un’intensa attività di ripristino delle piante antiche che erano state abbandonate. Si è trattato di un grande lavoro che non ha dato subito risultati, le piante hanno cominciato a produrre olive con continuità solo 2 anni dopo! Adesso va molto meglio, grazie ad una presenza continua, soprattutto di papà Gaetano, l’oliveto gode di ottima salute ed abbiamo, già da 5 anni, richiesto la certificazione adeguata per la conduzione dell’azienda con il regime dell’agricoltura biologica.

La Raccolta

La  qualità dell'olio è assicurata, oltre che dalla corretta pratica agronomica, dalla tempestività con cui vengono trasformate le olive, raccolte con anticipo rispetto al giusto grado di maturazione, questo abbassa un poco la resa totale in olio ma a tutto vantaggio della qualità. La varie fasi di raccolta, suddivise in funzione delle zone a maturazione differenziata, vengono totalmente eseguite a mano con l’ausilio di pettini pneumatici. Questo metodo di raccolta evita traumi alla pianta e, soprattutto, ai frutti che cadendo su reti, precedentemente disposte sotto gli alberi, non hanno alcun contatto con il terreno. Le olive appena raccolte vengono messe in cassette di plastica forate, per facilitare l’aerazione, molite nella stessa giornata di raccolta presso un moderno frantoio , a ciclo continuo integrale situato nelle vicinanze dell'azienda.

La produzione

Le olive arrivate in frantoio, subito dopo la pesatura, vengono riposte nella tramoggia di carico e si procede ad una accurato lavaggio che rimuove sporco e foglie. Una volta lavate, le olive, vengono frantumate in due fasi, la prima mediante un frangitore " a martelli " e successivamente mediante un sistema di molazze in granito che provvede anche ad effettuare una prima operazione di gramolatura. La pasta così ottenuta viene fatta “gramolare”, cioè si avvia un processo di aggregazione delle particelle oleose al fine di migliorarne la separazione, questa operazione avviene in delle gramole di acciaio inossidabile ad una temperatura che non supera i 30°. Successivamente, tramite una pompa di travaso, la "pasta di olive" viene immessa nel decanter per essere separata dalla “sansa” (componente solida). Infine, l'olio viene separato dall'acqua, mediante centrifugazione, attraverso un separatore verticale, ottenendo così l'olio extravergine di oliva di prima spremitura.

Particolare cura viene riservata allo stoccaggio dell'olio, che viene conservato in cisterne di acciaio inox, travasato dopo circa 40 giorni per allontanare le morchie ed i sedimenti presenti a seguito del naturale processo di decantazione. Nei locali di stoccaggio viene mantenuta una temperatura relativamente bassa (16°-18°) e costante anche dopo la fase finale di imbottigliamento e fino all’avvio al consumo.

L’olio

L'olio, extra vergine di oliva Poggio Grimodi, esprime all’olfatto un profumo di olive appena raccolte accompagnato a sentori di erbe, foglie e fiori di piante spontanee, al gusto presenta un fruttato medio di olive verdi che ben contrasta con l’amaro che deriva dalle foglie di olivo e dalle erbe spontanee. Si avvertono sensazioni retrolfattive di mandorla, cardo.

L’utilizzo nella buona cucina dell’olio Poggio Grimodi avviene prevalentemente a crudo, esalta e rafforza il gusto di legumi e verdure, completa bene gli aromi delle carni e dei condimenti a base di ortaggi. Si sposa bene in particolari ricette a base di formaggi dei Nebrodi come la provola ed il canestrato.

 

Scheda Tecnica

 

Scheda Tecnica olio extra vergine Poggio Grimodi

Altitudine

150 - 240 mt. S.l.m.

Olivaggio

Santagatese – Ogliarola Messinese

Sistema di raccolta

Manuale con pettini e con reti

Sistema di estrazione

Ciclo continuo a freddo

Aspetto

Da Leggermente velato a limpido

Colore

Giallo Oliva con riflessi verdognoli

Profumo

Fruttato di olive appena raccolte con sentori di piante spontanee

Sapore

Nota di dolcezza in equilibrio con piccante e amaro leggeri

Intensità

Media

Impiego

Principalmente a crudo su verdure, legumi, carne e formaggi stagionati

Marchio

Poggio Grimodi

Produzione

7000Kg in bottiglie nei formati 0,25 – 0,50 - 0,75 – 3 lt

Dati Analitici essenziali
(valori medi)

Acidità (% A. Oleico) : 0,42
Num. di Perossidi (meq/kg) : 8,5
K270 (nm) : 0,09
Delta K : 0,003
Polifenoli (mgr/kg A. Gallico) : 215

 

Ubicazione Azienda

 Google Maps :

 https://www.google.it/maps/@38.0261634,14.4564535,358m/data=!3m1!1e3?hl=it

 

Street View :

 https://www.google.it/maps/@38.0251102,14.4591469,3a,75y,290.79h,77.98t/data=!3m6!1e1!3m4!1sQezKDqamEqqcLMmkP5tvHg!2e0!7i13312!8i6656?hl=it

 

Notizie su Caronia

Simile ad una corona bianca, Caronia sorge sulla sommità di due basse colline che, estreme propaggini dei monti Nebrodi, si allungano morbide e verdi verso il mare. Anticamente chiamata Kale Akte (bella costa), e poi Calacte, la città ebbe grande importanza nel periodo della dominazione romana, e lo testimonia ancor oggi la presenza di un ponte, detto Aureliano, a tre arcate, che solca il fiume Caronia. Tutt'intorno, terrazze e declivi ricoperti di ulivi argentei e bassi alberi di agrumi si stendono per ogni dove, quasi un preludio alla fittissima vegetazione boschiva che, alle spalle del paese, ricopre i monti. E' qui che sorge uno dei più importanti parchi siciliani, il Parco Naturale dei Nebrodi, caratterizzato dalla dissimmetria dei vari versanti, la diversità di modellazione dei rilievi, la ricchissima vegetazione e gli ambienti umidi. Molto suggestivo il panorama sul Monte Soro (accanto), la cima più alta dei Nebrodi, dalla cui sommità (1847 m.) si gode uno stupendo paesaggio sulle Eolie e sul lago sottostante, il Biviere, la maggiore zona umida della Sicilia

Olio Extravergine di Caronia – Città aderente all’associazione Città dell’Olio

A Caronia e sui Nebrodi in generale, la cultivar più diffusa è la Santagatese, che proprio per la sua grande diffusione è anche conosciuta come Comune. La specializzazione varietale è molto antica (10 - 15 secoli), ed ancora oggi in parecchi impianti vi sono singoli esemplari plurisecolari. La drupa, di forma ovoidale allungata per un peso di circa 4 gr., si presta bene anche per il consumo da tavola, ma è essenzialmente utilizzata per l'olio in ragione della resa mediamente alta, spesso oltre il 30%. La pianta è autosterile, da sempre viene quindi associata con cultivar minori quali l’Ogliarola Messinese, la Verdella o la Minuta. La produttività è elevata anche se mediamente alternante. Sui Nebrodi la superficie coltivata con questa varietà si aggira sui 15.000 ettari in coltura principale. Le ottime performance della Santagatese hanno indotto molti paese extraeuropei ad olivicoltura emergente a sperimentarne la coltivazione.